La storia dei fuochi pirotecnici che va di pari passo con l'arte della pirotecnica, è una materia senza dubbio molto affascinante ma altrettanto poco delineata. Essa infatti viene tramandata, a dispetto delle altre arti in maniera molto riservata e i conoscitori sono spesso una ristretta minoranza, quasi a voler celare, a tener segreti quelli che sono i vari passaggi nella storia di questa arte.

L'arte della pirotecnica è nata in oriente, più precisamente verso il primo millennio in Cina, susseguentemente alla scoperta della polvere pirica.

quando si relazzarono le prime rudimentali forme di ordigno, queste venivano lanciate utilizzando in prima istanza le mani, successivamente si passò, soprattutto per ordigni di grosse dimensioni, vennero utilizzate delle catapulte.

L'utilizzo della polvere da sparo in occidente avvenne grazie ai popoli della Mongolia, che la importarono durante l'invasione delle zone che possono essere ricondotte alla moderna Ungheria alla metà del XIII secolo.

Proprio a testimonianza che la polvere da sparo, fosse stata importata dall'oriente, nei primi momenti, il suo nome fu neve cinese, e ne fu studiata la composizione dalle più grandi menti dell'epoca.

Per la prima volta, attorno al 1350, troviamo delle testimonianze dell'uso della polvere pirica, con fini meramente scenici, specialmente durante delle rappresentazioni religiose. E per quanto riguarda l'Italia, il primo resoconto di utilizzo di tale polvere per creare un effetto spettacolare, è decritto durante l'Ascensione celebrata a Vicenza alla fine del XIV secolo.

Inizialmente, sempre per quanto riguarda il fine ludico, la polvere da sparo, veniva utilizzata per celebrare le vittorie di battaglie o di guerre, ,ma anche per celebrare alcune manifestazioni in tempo di pace.

La creazione in Europa delle prime fabbriche dedite alla realizzazione di fuochi d'artificio, risultano essere all'incirca nella metà del XIV secolo in alcune zone della Germania.

Successivamente, con la nascita di alcune delle più importanti scuole per la fabbricazione e realizzazione dei fuochi d'artificio, essi divennero sempre più parte degli spettacoli per i festeggiamenti di qualsiasi genere di evento in Europa; in special modo 2 furono le correnti manufatturiere dei fuochi pirotecnici, in Italia, e più precisamente a Bologna, e in Germania.

I primi fuochi pirotecnici erano semplicemente degli scoppi o dei bagliori, ma quando alla fine del XVIII lo scienziato Berthollet, iniziò ad utilizzare il clorato di potassio mescolandolo alle altre sostanze presenti nella polvere pirica, i fuochi d'artificio divennero colorati e sempre più piacevoli da osservare. Quando alla fine del XIX secolo la dinamite prese il posto della polvere da sparo per quanto riguarda le armi, anche i fuochi d'artificio subirono questa influenza e vennero quindi realizzati utilizzando questo composto.